Il valore competitivo del Made in Campania in agricoltura non è solo qualità di prodotto, “ma capacità di comunicarne affidabilità, sicurezza e continuità verso i mercati”. Lo ha detto Rosario Rago, vicepresidente vicario di Confagricoltura Campania e vicepresidente di Confagricoltura Salerno, al convegno “DOP Economy e Made in Campania” nell’ambito della manifestazione Campania Mater, a Napoli.

Per Rago il primo pilastro è la logistica: “Standard costanti, tempi certi e tracciabilità trasparente consolidano la fiducia di buyer e consumatori. La reputazione nasce quando la promessa di qualità è mantenuta ogni giorno, dalla raccolta allo scaffale”.

Accanto all’organizzazione, l’innovazione tecnologica diventa leva strategica. La “vertical farm” consente di ampliare le finestre produttive ed essere più sostenibili, usando al meglio acqua ed energia, limitando fitofarmaci e stabilizzando l’offerta anche con eventi climatici estremi. “In questo modo si riesce a non snaturare l’identità agricola campana, ma a metterla in sicurezza offrendo alle imprese nuovi strumenti per i mercati nazionali e internazionali”.

L’obiettivo è l’eccellenza del prodotto e la garanzia di processi affidabili e rispettosi dell’ambiente: “Il racconto della filiera, supportato da certificazioni, tracciabilità digitale e pratiche misurabili di sostenibilità, è un asset reputazionale. La Campania può capitalizzare un patrimonio unico, parlando con una voce comune basata su dati e standard verificabili”.

In sintesi, conclude Rago, “il successo passa dal legame tra tradizione e tecnologia e da una sostenibilità che rafforzi la reputazione di Campania e imprese. La sfida non è scegliere tra identità e modernità, ma connetterle. Solo così il Made in Campania potrà crescere sui mercati”.